“Dobbiamo prenderci per mano e vivere ogni giorno con coraggio“. Con questa frase si chiude 18 regali (trailer), il film di Francesco Amato uscito al cinema il 2 gennaio che vede protagonisti Vittoria Puccini, Edoardo Leo e Benedetta Porcaroli. Un film che ha cercato di raccontare la storia di Elisa Girotto, la mamma scomparsa a causa di un male incurabile nel settembre 2017 lasciando sua figlia Elisa di appena un anno e suo marito Alessio. Consapevole di non poter crescere sua figlia, Elisa decide di scrivere una lista di 18 regali per la sua piccola dal primo al diciottesimo compleanno, per cercare di essere con lei sempre, anche se non fisicamente.
“È stata un’emozione sconvolgente girare questo film. Ogni volta che fai un film devi cercare sempre di non farti travolgere troppo dalle emozioni ma questa volta è stato davvero difficile tenerle a bada”. Queste sono state le parole di Vittoria Puccini, che ha avuto l’arduo compito di interpretare la giovane mamma. Le scelte registiche di Amato hanno saputo mostrare quello che il fato non ha permesso che accadesse. Il film, infatti, richiede un’attenta visione per cogliere i vari cambiamenti temporali che, dal punto di vista tecnico, sono gli espedienti che danno senso alla vicenda e contribuiscono ad un maggior coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore.
Quello che Amato immagina è un arco di tempo che stravolge la storia vera, il cui inizio viene collocato non nel 2016 (anno effettivo della nascita della bambina) ma nel 2001 facendo in modo che il 2019 fosse l’anno del suo diciottesimo compleanno. Dopo aver presentato il periodo in cui, per Elisa ed Alessio, la gioia di diventare genitori si è trasformata in un senso di angoscia e dolore, con una serie di salti nel tempo che mostrano i vari compleanni di Anna (Alice nella realtà) si arriva al 2019 e alla ribellione della ragazza, segnata dalla mancanza della madre e da un senso di incompletezza continua, che in realtà non è altro che sintomo di un profondo desiderio: avere sua madre lì con lei piuttosto che un suo regalo. Uscita di casa ed affogati i suoi pensieri nell’alcool, viene investita. Questo evento sarà il mezzo che le permetterà di incontrarsi con sua madre.
Passato e presente si uniscono nella storia di due donne che non si conoscono ma che impareranno ad amarsi. Anna avrà modo entrare nella vita dei suoi genitori, conoscere sua madre e scrivere con lei la lista dei famosi regali. Con lei riuscirà a recuperare tutti quei momenti persi: quelle gioie e quei dissapori che sono gli ingredienti principali del rapporto madre-figlio. Tutto questo svanirà quando Anna si sveglierà dal coma ed Elisa si accorgerà di aver soltanto sognato. Dopo essere tornata dall’ospedale, Anna leggerà la lettera che la madre le scrisse in sala parto sfogandosi in un pianto liberatorio. Così come Anna subisce alla fine della vicenda un cambiamento, anche lo spettatore viene profondamente scosso e stravolto non soltanto alla fine ma durante il delinearsi di tutta la storia.
18 regali è un film delicato ma allo stesso tempo forte, un immenso inno alla vita, al coraggio e all’amore. È la storia di una delle tante famiglie che lottano e sperano di poter andare contro un destino che troppe volte è soltanto ingiusto. “Cara Anna vorrei dirti tante cose, vorrei dirti com’è la vita e come va affrontata, vorrei trasferirti il mio modo di fare e di pensare, vorrei esserci nei momenti di difficoltà. Non si può. Il destino ha deciso così. Questo è il mio ultimo regalo, tu sei diventata una donna e io ti amo alla follia”.